43° Giornata nazionale per la Vita - 07/02/21

In occasione della 43° Giornata nazionale della Vita pubblichiamo l'editoriale di "NOI famiglia & vita" supplemento di Avvenire del 31 Gennaio 2021

 

Non distogliamoci mai più da ciò che è davvero essenziale

 

di Marco Tarquinio 

Adesso lo sappiamo: c'è una montagna di cose che avevamo dato per scontate. Cosi tante, e cosi tanto, da arrivare a perdere il senso del loro valore. La pandemia di Covid-19, oltre a riconsegnare a tutti noi, nessuno escluso, una sana consapevolezza di vulnerabilità, ci ha aiutato a vedere e a capire quante e quali delle realtà catalogate come banali e accessorie siano invece importanti e davvero essenziali. 
A cominciare da tutto ciò che, anche in modo umile, nutre e custodisce la vita e dalle ragioni profonde e alte che sostengono la speranza e la reciproca solidarietà. 
Nei lunghi giorni della clausura necessaria, del sacrificio generalizzato e della rinuncia alla attività e possibilità "di prima", abbiamo rammentato e sperimentato che c'è qualcosa di cui non possiamo fare a meno, e che questo qualcosa di essenziale offre orizzonte alla libertà di cui ci riempiamo la bocca e di cui abbiamo inzeppato (e inceppato) gli stili di vita e le relazioni di una società anche opulenta nelle statistiche, eppure segnata da paure, solitudini, scarti e sprechi di umanità. E l'orizzonte è sempre dono e conquista, ma è anche limite. Perché è la concretezza del limite che dà significato alla libertà. Ci realizziamo liberamente soltanto se assumiamo e rispettiamo la condizione nostra e altrui e se sappiamo andare oltre, "toccando" la vita personale e collettiva, non per puro ed egoistico gusto dell'azzardo, ma per amore e per responsabilità, continuando dunque a rispettare l'umana condizione e il creato e a dare a tutto autentico valore. 
E' quanto ci dicono i vescovi italiani nel Messaggio per la 43° Giornata nazionale per la Vita. Richiamano le grandi domande dell'esistenza e sull'esistenza:«Qual'è il senso della libertà? Qual è il suo significato sociale, politico e religioso? Si è liberi in partenza o lo si diventa con scelte che costruiscono legami liberi e responsabili tra persone? Con la libertà che Dio ci ha donato, quale società vogliamo costruire?». E vanno, con semplicità eppure come scrivendo sul marmo, al cuore generativo di tutto: «La vera questione umana non è la libertà, ma l'uso di essa». 
Quante volte nelle nostre società evolute dei rivendicati "diritti" abbiamo trasformato la libertà, anzi una serie di orgogliose libertà, in strumenti di sopraffazione e di esclusione, di strumentalizzazione e di mortificazione... Accade ogni volta che pensiamo di poter fare a meno della Verità che sul serio fa liberi, e rinunciamo a tener care le verità apparentemente minuscole e fraterne nelle quali essa si specchia per noi. Verità che sono fatte della carne e dell'anima, dei sentimenti e dei bisogni delle vite che noi siamo e che incontriamo sul cammino. Soprattutto delle più fragili e deboli. 
Non distogliamo più occhi, mente e cuore dall'essenziale.