Attualità e Testimonianza con d.Giampietro 27/02/21

 

Riflessione sulla Seconda Domenica di Quaresima 2021 

del cardinale Matteo Maria Zuppi arcivescovo metropolitano di Bologna.



Quaresima è lotta tra la luce e le tenebre, Come la pandemia. Il virus voleva spegnere la luce della vita, isolare e colpire con la morte. Questa lotta la capisce facilmente chi ha guardato negli occhi la sofferenza di qualcuno, chi ha dovuto accompagnare qualche malato, chi non ha potuto salutare la persona amata ed è rimasto col buio dentro. La vita è luce, l'amore è luce, Dio è luce. La Pasqua è luce. Le tenebre sono frutto della morte che spegne anche qualcosa nel cuore di chi resta. Gli occhi degli uomini cercano luce. 
Tutti abbiamo provato nella pandemia il peso di tanta oscurità, la fatica di non vedere un futuro davanti a noi, l'angoscia di problemi che non solo non si risolvevano, ma si presentavano imprevedibili, molto più forti delle nostre precauzioni. La paura toglieva il gusto delle relazioni, avvolgeva la vita in una tristezza diffusa, come se niente valesse davvero la pena. Ci siamo sentiti oggetto della forza del male che irrideva i nostri programmi e sicurezze. Per questo Gesù ci chiede di salire con Lui sul monte verso il cielo. Non vuole che restiamo nel buio e sa che portiamo nel cuore quella bellezza che rivela la grandezza delle nostre povere persone.

In questo tempo di Quaresima lasciamo spazio nelle nostre giornate alla lettura del Vangelo. Ci fa salire e ci fa scendere. Salire perché capiamo Gesù e quindi il bello che ci fa sperimentare, l'emozione di una vita piena. Se noi ci mettiamo con la Bibbia in mano, ascoltando Lui e non mille altre voci contemporaneamente, se proviamo a "fare" silenzio, contempleremo questa bellezza. La nostra vita ha bisogno di questa luce che si rivela un'esperienza umana, concreta. Lo spirituale non è mai una dimensione senza un corpo! La grandezza di Dio si rivela in situazioni nella storia, non lontane da essa. Quella luce ci è mostrata non perché ce ne impadroniamo. La perderemmo subito. E' una luce che c'è data per portarla nel cuore e donarla a tanti. Ci viene accesa dentro. Si tratta dell'interiorità, dell'anima, della stanza del nostro cuore. 
Portiamo la luce a tutti i nostri fratelli, specialmente a chi soffre, a chi è nel buio della solitudine, a chi non sa guardare avanti a sé. Ascoltatelo. Chi ascolta diventa luminoso perchè riceve il suo amore che accende a nostra vita: Si, la luce dell'amore non è un momento irripetibile, straordinario, del passato, ma è Gesù, che resta con noi, da cui ripartono sempre i nostri giorni e anni, che continua a camminare con noi, il programma sempre nuovo; colui che manda lo Spirito per rigenerare ciò che è vecchio. Cambiamo solo lasciandoci conquistare dall'amore. Quella stessa luce diventa amore concreto verso il prossimo, che rimane in chi lo riceve; amore che apre i cuori chiusi con la persuasione e non con la legge, che non giudica, che consola, che si trasforma in sorriso più forte della solitudine e della sofferenza. Ecco come la pandemia può diventa opportunità, il chronos un kairos, la crisi genera qualcosa di nuovo.