Il dramma ignorato
Attualità e Testimonianza con d.Giampietro 04/12/21

   

Dal Corriere della Sera del 1 dicembre 2021

Il dramma ignorato

di Federico Fubini

In un’intervista al Corriere della Sera di aprile scorso, il presidente e amministratore delegato di Pfizer Albert Bourla ha fornito un dettaglio illuminante. Con il senno di poi, bastava quello a capire cosa stavamo rischiando. Bastava quello a capire cosa stavamo sbagliando nell’illusione di aver trovato finalmente per noi — e solo per noi — il bandolo della matassa in questa pandemia. 
Bourla spiegò che vende i vaccini anti-Covid a centinaia di governi con un sistema a tre prezzi. Per i Paesi avanzati le dosi costano «come un pasto» (circa venti euro), abbastanza per capire come mai fra luglio e settembre il fatturato di Pfizer è raddoppiato a 24 miliardi di dollari sugli stessi mesi dell’anno scorso. Poi il leader della maggiore casa farmaceutica al mondo aveva aggiunto: «Nei Paesi a reddito medio, diamo il vaccino a quasi la metà del prezzo e nei Paesi a basso reddito lo diamo a prezzo di costo». L’intenzione è ammirevole ma la conseguenza è che Pfizer sta dando la priorità ai Paesi ricchi, perché è lì che guadagna.
Ieri il Financial Times ha mostrato che nelle economie avanzate della Terra sono già state somministrate quasi 120 milioni di terze dosi: quasi il doppio del totale delle prime e seconde dosi nei Paesi a basso reddito.
Siamo molto più avanti noi ma, anche se ci liberassimo degli scrupoli etici, non stiamo facendo i nostri interessi: abbiamo scelto di lasciare spazio al virus in Africa perché circoli e generi varianti che minano le nostre certezze.
Il quotidiano di Londra riporta le proteste di Strive Masiyiwa, il miliardario dello Zimbabwe che coordina i vaccini per l’Unione Africana. Aveva negoziato l’acquisto di due milioni di dosi per proteggere parte del personale sanitario del continente più povero, ma Pfizer prendeva tempo. Poi ha scoperto che l’Unione Europea aveva già concluso un nuovo contratto da 1,8 miliardi di dosi. Si capisce anche così perché in Africa solo l’11% della popolazione è vaccinato, contro il 70% dell’Europa.
Ma dare tutta la colpa a Big Pharma sarebbe troppo facile. Sarebbe autoassolutorio. Noi europei abbiamo un surplus di dosi sufficiente a proteggere 400 milioni di persone altrove, se solo le donassimo. Invece le teniamo chiuse nei nostri magazzini. 
Gita Gopinath del Fondo monetario internazionale ha mostrato che noi europei al 18 ottobre scorso avevamo spedito ai Paesi poveri un decimo dei 300 milioni di dosi che abbiamo promesso. Ci sentiamo moralmente immacolati ma, presi dal panico, siamo corsi a vaccinare noi stessi una, due, tre volte pensando di chiudere così la nostra partita con il virus. Era un’illusione.
Gita Gopinath viene da un Paese a basso reddito come l’India e ci aveva avvertiti (Corriere della Sera, 6 giugno 2021) che nessuno in questa pandemia si salva da solo. Accaparrare tutti i vaccini non basta. Contro i migranti disperati che cercano di entrare in Europa alziamo muri in Grecia o in Polonia per chiuderci dentro, impauriti. Contro il virus ignorare il dramma degli altri sembra, ancora di più, una miope follia.

                                    scrivi a dongiampietro@gmail.com