LA LOCANDA CIM - Un'esperienza che accarezza il cuore
Visite all’Istituto Palazzolo
Santa Chiara a Vicenza
L’Istituto Palazzolo di Santa Chiara ha proposto alla Locanda un’esperienza di volontariato presso la loro sede di Vicenza, dove alloggiano alcune donne con molteplici difficoltà psicofisiche.
Non è stata una decisione leggera quella di dedicare del tempo a persone così fragili perché molte di noi hanno già vissuto in famiglia delle condizioni di malattia, demenza senile, disabilità motorie o altro e quindi il pensare di “rivivere”, seppur con minore coinvolgimento, analoghe situazioni, frenava la scelta.
Ora, a distanza di quattro mesi, siamo contente dell’esperienza di incontro con queste signore, che ci hanno accolto fin da subito con sorrisi disarmanti e sguardi profondi, pieni di stupore, di curiosità ma anche di gratitudine. Ci attendono con impazienza e il tempo in loro compagnia passa in un baleno, senza che ce ne accorgiamo. Si tratta di fare poche, semplici cose, ma per loro e per noi di un’importanza unica. Ascoltiamo e ci scambiamo piccoli racconti di vita quotidiana, condividiamo una dolce merenda, un caffè o una bibita, ridiamo, cantiamo, le aiutiamo nell’infilare perle colorate per collanine o nel lavorare a maglia per chi può. Al loro fianco ci sono sempre Giovanni e Maria, due operatori che contribuiscono significativamente nel farci sentire a casa. Sono persone ricche di sensibilità e umanità, oltre che naturalmente competenti e professionali, attente ad ogni loro minima sfumatura emozionale, sempre pronti a rassicurarle e a proteggerle.
Ci piacerebbe parlare di loro chiamandole per nome, ma per motivi di privacy questo non è possibile, e quindi le chiameremo le “signore del Palazzolo”.
Le “signore del Palazzolo” hanno accarezzato i nostri cuori e le sentiamo molto vicine.
Al termine dei nostri incontri, al momento dei saluti, per alcune di loro c’è la richiesta di un abbraccio e la domanda: “Quando venite la prossima volta?” …
L’Istituto Palazzolo di Santa Chiara ha proposto alla Locanda un’esperienza di volontariato presso la loro sede di Vicenza, dove alloggiano alcune donne con molteplici difficoltà psicofisiche.
Non è stata una decisione leggera quella di dedicare del tempo a persone così fragili perché molte di noi hanno già vissuto in famiglia delle condizioni di malattia, demenza senile, disabilità motorie o altro e quindi il pensare di “rivivere”, seppur con minore coinvolgimento, analoghe situazioni, frenava la scelta.
Ora, a distanza di quattro mesi, siamo contente dell’esperienza di incontro con queste signore, che ci hanno accolto fin da subito con sorrisi disarmanti e sguardi profondi, pieni di stupore, di curiosità ma anche di gratitudine. Ci attendono con impazienza e il tempo in loro compagnia passa in un baleno, senza che ce ne accorgiamo. Si tratta di fare poche, semplici cose, ma per loro e per noi di un’importanza unica. Ascoltiamo e ci scambiamo piccoli racconti di vita quotidiana, condividiamo una dolce merenda, un caffè o una bibita, ridiamo, cantiamo, le aiutiamo nell’infilare perle colorate per collanine o nel lavorare a maglia per chi può. Al loro fianco ci sono sempre Giovanni e Maria, due operatori che contribuiscono significativamente nel farci sentire a casa. Sono persone ricche di sensibilità e umanità, oltre che naturalmente competenti e professionali, attente ad ogni loro minima sfumatura emozionale, sempre pronti a rassicurarle e a proteggerle.
Ci piacerebbe parlare di loro chiamandole per nome, ma per motivi di privacy questo non è possibile, e quindi le chiameremo le “signore del Palazzolo”.
Le “signore del Palazzolo” hanno accarezzato i nostri cuori e le sentiamo molto vicine.
Al termine dei nostri incontri, al momento dei saluti, per alcune di loro c’è la richiesta di un abbraccio e la domanda: “Quando venite la prossima volta?” …